Progetti

IL CATALOGO DEL MONDO

Plinio il Vecchio e la Storia della Natura

La mostra si diffonde in città a partire dalle prestigiose sedi dell’Ex Chiesa di San Pietro in Atrio e del Palazzo del Broletto – con un allestimento a cura dell’Architetto Paolo Brambilla.

Il percorso espositivo presenta oltre quaranta opere provenienti dalle maggiori istituzioni museali italiane, tra cui le Gallerie degli Uffizi, i Musei Vaticani, la Biblioteca Palatina – Complesso monumentale della Pilotta, il Museo Archeologico di Firenze – Direzione Regionale Musei della Toscana, il Museo Archeologico Nazionale di Venezia – Direzione Regionale Musei Veneto, l’Opera della Primaziale Pisana e il Museo Palatino – Parco Archeologico del Colosseo, e dalle principali istituzioni cittadine come la Biblioteca Comunale di Como e la Diocesi di Como.

L’esposizione include inoltre opere di artisti contemporanei internazionali del calibro di Giulio Paolini, Luigi Spina, Fabio Viale, Andy Warhol e Cy Twombly, ispirate all’opera e alla storia di Plinio Il Vecchio.

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L’esposizione guida il visitatore attraverso i secoli, per illustrare la rilevanza, la fortuna, l’influenza e l’eredità multiforme della Naturalis Historia e del suo autore sul processo di sviluppo culturale europeo. Fulcro storico e artistico dell’intero percorso espositivo è costituito da due tra le più celebri e discusse opere statuarie dell’antichità: la Statua di efebo nudo tipo Westmacott conservata a Castel Gandolfo e concessa dai Musei Vaticani – da cui provengono anche i busti dei tre imperatori Tiberio, Tito e Augusto – e il Doriforo, in prestito dalle Gallerie degli Uffizi insieme ai ritratti degli imperatori Claudio, Vespasiano e Domiziano e a quattordici gemme, esemplari antichi messi in relazione con il testo pliniano per sottolineare la grandiosità di questi preziosissimi oggetti. La mostra offre al pubblico la possibilità di ammirare lo splendido Ritratto di Nerone del Museo Palatino, il Ritratto di Giulio Cesare dell’Opera della Primaziale Pisana, il Ritratto di Caligola, dalla collezione Grimani del Museo Archeologico Nazionale di Venezia, oltre che le gemme con il Ritratto virile del cosiddetto Otone e il Busto con ritratto di Caligola del Museo Archeologico di Firenze e l’importantissimo manoscritto della Naturalis Historia, di Gaius Plinius Secundus, illustrato da Cristoforo Cortese proveniente dalla Biblioteca Palatina.

Ad arricchire la mostra, i lavori di rilevantissimi artisti contemporanei che richiamano le opere e la vita di Plinio il Vecchio, tra cui il fotografo Luigi Spina, con la prima assoluta del suo progetto Interno Pompeiano e lo scultore Fabio Viale presente con alcune delle sue maggiori opere – Laocoonte, Venus, Head, Kouros e Torso del Belvedere – sulle quali sovrascrive nuovi valori attraverso il processo di “tatuatura”, secondo una tecnica da lui stesso messa a punto. Il dialogo con il contemporaneo prosegue con l'opera Naturalis Historia di Giulio Paolini, Vesuvius di Andy Warhol e tre serie dell’artista statunitense Cy Twombly: Natural History II, Six Latin Writers and Poets and Poets e Five Greek Poets and a Philosopher.

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